lunedì 20 ottobre 2008

Introduzione

Cari lettori,
ho creato questo blog dopo aver scritto il libro "Vivere di rendita", di cui qua potete leggere la copertina (l'editore è Intra Moenia, lo trovate nelle migliori librerie).
Questo blog è uno spazio per confrontare esperienze su obiettivi strategie e problemi espressi dal desiderio di “vivere di rendita” in un quadro di profonda crisi economica dell'Occidente.

Il mio sito http://www.valentiniconsulenza.it/ è rivolto soprattutto a chi è interessato a una consulenza .
Qui invece ho creato quattro aree di dibattito. Sotto questa introduzione sarò grato di ricevere commenti generali sul libro e sulle idee lì espresse.
Nelle altre tre aree potete raccontare la vostra storia su questioni specifiche: "Cosa spinge a vivere di rendita?", "Cambiare casa o luogo di vita è una soluzione?" e infine "Facciamo i conti.." dove sono benvenute testimonianze e commenti su come viene organizzata la propria ricchezza.
Con i migliori auguri
Cesare Valentini

5 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Luca ha detto...

Buongiorno Cesare,
ho apprezzato lo sforzo di rendere più divulgativo il testo rispetto a "il risparmio protetto" ma ti suggerisco di tenere un occhio sempre rivolto ai Giovani trentenni: lavoratori flessibili che devono creare ricchezza in un momento di decrescita economica e con alle spalle dei genitori che da finanziatori invisibili potrebbero tra qualche anno tramutarsi in creditori famelici.

Anonimo ha detto...

Dott. Valentini ho letto con grande entusiasmo il libro.

Già dal '99, insieme alla mia compagna, abbiamo deciso di “rallentare” rispetto alla corsa continua che caratterizzava la nostra vita quotidiana.
Avevamo e potevamo entrambi sviluppare una “carriera” nelle nostre rispettive professioni, ma in quel periodo abbiamo deciso di mettere al centro della nostra vita altri progetti da condividere assieme.

La scelta ci è venuta abbastanza naturale perchè capivamo che buttandoci sul lavoro potevamo sì guadagnare molto di più, ma sicuramente saremo stati divisi nella vita quotidiana.

L'arrivo poi del nostro bambino ha rafforzato la nostra scelta: maggior tempo libero per goderci la crescita di Ric a scapito di un “tot” di euro in meno al mese o all'anno.

Ci sentiamo fortunati perchè siamo ritornati a vivere sulla costa toscana dove siamo nati...dove la mia compagna ha trovato un lavoro a tempo indeterminato che gli garantisce molto tempo libero da dedicare ai nostri progetti e alla famiglia....dove io ho organizzato la mia professione in modo da lavorare forte per alcuni mesi all'anno, ma essere decisamente libero in molti altri periodi.....insomma una bella sensazione di indipendenza cercando di vivere al meglio con quello che si ha!!!

Cosa mi ha ...ci ha ..spinto a cercare di “vivere di rendita”??

Per me sono state senz'altro una serie di considerazioni scaturite principalmente dall'osservazione dello “stile” di vita che ha sempre avuto la mia famiglia.
Mia madre, artigiana, innamorata del suo lavoro, si è decisamente realizzata nel suo settore lavorando però giorno e notte, natale e pasqua...sempre...un vero bulldozer!!
Mio padre, dipendente statale, è quello che io e mio fratello abbiamo sentito sempre un po' più vicino, ma sinceramente solo in poche occasioni ci siamo sentiti veramente in una famiglia unita.
Materialmente non ci è senz'altro mancato niente...anzi, ma l'idea che anche mio figlio crescesse con genitori immersi costantemente nel lavoro...non mi è andata veramente giù ...mai!

E' chiaro che se possiamo decidere di cercare di “vivere di rendita” lo devo molto proprio ai miei ed è proprio per questo che siamo partiti proprio da lì: ottimizzare e valorizzare al meglio il nostro “patrimonio di partenza”.

Da ciò il nostro primo incontro con Lei e la sua consulenza ed in seguito stiamo continuando a sviluppare questo “stile” di vita più “lento ed umano” che ci permette di seguire nostro figlio come veramente desideriamo, adeguando e controllando costantemente la nostra situazione patrimoniale e di sviluppo.

Anonimo ha detto...

L'ho letto d'un fiato. Lo vedo come un manifesto di 40/50 enni che in qualche modo hanno già ereditato, ma non così tanto da potersene disinteressare.
E' un libro triste, che fa capire che a 40 anni hai raggiunto l'apice della capacità retributiva, che non bastano neanche un milione di euro per godersi la vita, che mette in guardia contro avventure imprenditoriali. Tra i libri di questo genere è un libro tutto italiano e poco americano, molto realista e per nulla motivazionale. E' un libro che consiglio per un quadro della società italiana, per qualche utile suggerimento finanziario e per alcune domanda interiore che aiuta a porsi.

Alfonso ha detto...

Sto completando la lettura, davvero stimolante e ricca di spunti, ovviamente da adattare alle personali situazioni.
Avrei una domanda: a pag 132 leggo che un BTP è una obbligazione indicizzata a inflazione, mentre sapevo che la cedola dei BTP è fissa. Quindi esistono anche BTP a cedola variabile?
Grazie per l'ospitalità